Caserta: la tappa degli addii
Ciao a tutti da Caserta.
Mi sveglio stravolta, non ho voglia di correre. Sono triste questa mattina, i miei bimbi e Marcello tornano a Milano. Mi mancheranno tremendamente!
Alle otto partiamo per la Reggia. Appena arrivata all’entrata, rimango affascinata dalla maestosità della facciata. Aspettiamo il Sindaco, il dott. Pio Del Gaudio, anche lui runner, che gentilmente vuole correre qualche km con me. Il tempo minaccia pioggia, il cielo é nero, non ne posso proprio più di dover fare ogni giorno, ogni genere di scongiuri per evitare la pioggia! Solo brutto tempo da una settimana! Da una parte sarà sicuramente meglio per la temperatura, ma dall’altra il diluvio universale non è proprio piacevole.
Arriva il sindaco insieme ad Antonio un runner della squadra di Atletica di Caserta. Senza che io me ne accorga, i runners davanti alla Reggia diventano decine. Foto di rito e via si parte…
Già facile a dirsi… ogni volta che la mattina rimetto in azione le mie gambe, vorrebbero urlare: “Bastaaaaa! Fermati, non ne possiamo più!”. I primi passi sono proprio un disastro. Ho i quadricipiti che mi fanno male, Maddalena dice che è normale, dopo così tanti km, averli contratti. Meno male che ci sono le sue mani sante che mi massaggiano quotidianamente. Purtroppo però questa sera mi lascerà anche lei, mi mancherà tantissimo e non solo per i trattamenti. E’ una persona straordinaria, mi è stata tanto vicino e non ce l’avrei fatta senza di lei! Grazie!
Ma ritorniamo al primo km all’interno della Reggia, quando ogni fibra muscolare si ribella allo sforzo della corsa. Mi guardo intorno, che spettacolo! Dalla porta principale, alla fontana in fondo alla Reggia, sono quasi tre km, ahimè in salita! Aiuto, che fatica, oggi non vado proprio, le gambe non girano. Purtroppo, lungo il percorso, rimangono poche persone con me: Antonio, Francesco, Pasquale e più avanti si aggiunge un altro Francesco, che resterà con me fino alla fine. Mi parlano di Caserta, della Reggia, della corsa, e’ proprio vero che la corsa accorcia la distanza tra le persone.
Comincia a piovere, fa freddo, la maglietta in un attimo si inzuppa e le scarpe sono fradice. Comincia a farmi male il trapezio destro, sento un bruciore fortissimo e faccio fatica a muovere la testa. Per evitare le salite ci buttiamo nel bosco, la pioggia diventa un diluvio, si fa fatica a vedere dove andare. Vorrei fermarmi, non ne posso più! Ogni minuto lotto con me stessa per darmi nuove motivazioni, per cercare forza, nuove energie.
Rimaniamo io e Francesco, architetto di professione, che cerca di distrarmi in ogni modo perchè mi vede molto provata. Al 28 km preciso ci fermiamo, lo ringrazio, non so più come mi chiamo.
Fotografie di Nunzia Cillo – Entrophia.it
Mi cambio sul camper e mi accorgo di avere un’ allucinazione: vedo diventare tutto blu il pavimento. Mi siedo, ho freddo, mi viene da piangere, voglio tornare a casa.
Dopo pochi minuti per fortuna mi riprendo. Devo recuperare energia, domani c’è Napoli! Inoltre trovo ad aspettarmi fuori dal camper i miei cugini Alfonso e Antonietta, venuti apposta da vicino a Napoli per salutarmi e donarmi una buonissima mozzarella di bufala.
I vostri messaggi ed il vostro sostegno mi faranno tornare domattina al 100%
Un abbraccio
Ivi
Coraggio! L’importanza dell’iniziativa deve essere il tuo sostegno e la tua spinta!