Il Mental Training per il runner! 3 strategie che ho imparato dalla corsa.
Parlare di corsa mi offre un ottimo spunto per parlare di mental training.
Padroneggiare il processo di programmazione e pianificazione degli obiettivi, essere resiliente e imparare a dare il meglio di sé, non è utile solo nel running, ma anche nella vita di tutti i giorni.
In questo mio nuovo articolo voglio svelarti alcune “tecniche mentali” che mi hanno aiutato nel preparare le mie imprese e che sono poi tornate utili per migliorare, non solo nella performance, ma anche nella vita privata.
Innanzitutto impara ad evitare il self-talk negativo.
Lo so, è più facile a dirsi che a farsi!
Però, prova a pensare quante volte ti sarà capitato di affermare di fronte ad un allenamento impegnativo: “Non posso farlo”; “Impossibile”; “Non ci riuscirò mai”. L’auto-sabotaggio è la via peggiore per riuscire in qualcosa. Quando questo monologo interiore autolesionista si manifesta prima dell’azione, la soluzione migliore è cercare modi alternativi per affrontare la situazione.
Per esempio la condivisione dell’obiettivo con il mio allenatore e con il mio team, mi ha permesso di uscire da situazioni complicate o di non fare errori di valutazione nella progettazione e durante le mie imprese. Se credi che il tuo obiettivo sia troppo grande, abbassa le aspettative. E’ un passaggio fondamentale nel prendere consapevolezza verso se stessi e spesso permette di puntare a traguardi futuri ancora più grandi.
Impara a dire di “no”.
Le più grandi conquiste sono nate da incredibili fallimenti.
Per poter fallire è necessario fermarsi e saper dire “no”. Non permettere alla tua mente di prendere il sopravvento sui limiti che ha il tuo fisico e ai segnali che il tuo corpo ti da.
A me è successo più di una volta di dover rinunciare, magari momentaneamente, ad un traguardo o di dover dire “no” quando il mio fisico non ce la faceva più. Saper sviluppare questa capacità, ti permetterà di acquisire una consapevolezza maggiore e questo farà la differenza.
Trova la tua “ancora positiva”.
Il problema di molti è lo scollamento tra le situazioni provate in allenamento e quelle vissute in gara.
Questo non fa altro che rendere l’obiettivo più difficile da raggiungere. Trovare un ancoraggio che ti porti a rivivere le emozioni positive già provate in allenamento è molto importante.
Può essere un gesto fatto prima dell’allenamento – per me è strusciare leggermente le suole al terreno – o un indumento indossato in una certa maniera – un cappellino portato con la visiera al contrario – o ancora una frase tutta tua. Sviluppare uno o più“segnali” durante l’allenamento e riportarlo in gara, innesca la mente, e di conseguenza il corpo, ad essere pronto alla prestazione massimale.
Questi sono le mie strategie su come allenare la mente alla prestazione massimale.