Il racconto finale
Ciao a tutti,
sono passati diversi giorni dall’ultima volta, perdonatemi.
Le ultime tappe sono state molto impegnative, non avevo energie per riuscire a concentrarmi e scrivere.
Sono stata brava però perché alla fine di ogni tappa ho scritto degli appunti.
Vi dovrei raccontare cose infinite, ma preferisco svelarvi le emozioni provate e il mio ritorno a casa. Ho fatto passare alcuni giorni dal mio arrivo a Bruxelles, volevo trovare il momento giusto.
Questa mattina sono passata a trovare mia mamma, ho voluto andare da sola, avevo bisogno di parlarle.
Diluviava, ma non ero triste, la pioggia piaceva alla mamma, non le metteva malinconia, anzi riusciva a trovare il lato positivo anche dalla pioggia incessante.
Arrivata davanti alla sua foto, l’ho guardata intensamente e ho iniziato a raccontarle, ad alta voce, tutti i meravigliosi giorni dell’impresa. Lo so che sapeva già tutto, non mi ha lasciato mai un attimo, sentivo la sua presenza ogni istante del mio viaggio, ma il parlarle mi ha portato a prendere coscienza di quello che ho fatto.
La fatica è stata tanta, soprattutto nelle ultime tappe ho avuto dei dolori alle gambe indescrivibili. La mia sopportazione era arrivata al limite.
Però se ripercorro con la mente tutti i momenti dell’impresa, i miei ricordi si soffermano su tutto il resto.
Gli abbracci alla partenza; la pioggia fredda che mi ha accompagnato per quasi tutti i giorni; il freddo; le risate, la grinta, i battibecchi e le discussioni con Luca; gli sguardi d’amore di Maddy; la forza energetica di Niccolò; il calesse con Martino e Carlo, il regista; il sorriso di Didier; lo sguardo tenero di Mila; il cinque di Isacco; i video Barilla emozionanti; i laghi; le cascate; i colori da cartolina; i campi; il camper disordinato; i miei piedi massacrati; la pasta in bianco; i biscotti con la marmellata; il lettino con il coniglietto dove riposavo; la meravigliosa sorpresa nel rivedere i bambini e Marcello; le cene chiaccherate; i dolori quando mi giravo nel letto; le salite interminabili; la paura della discesa; i sentieri nel bosco; il silenzio dei miei pensieri; il continuo protestare del corpo contro la mia mente; i brividi nel vedere Bruxelles; gli abbracci all’arrivo; l’entrata in commissione Europea; tutti i messaggi stupendi ricevuti. Questo e tanto altro…
Di questa impresa mi rimarranno tante meravigliose emozioni, i miei pensieri sono poesie al solo ricordo…
Grazie a tutti per il sostegno ricevuto! Avete creduto in me e questo mi riempie di una gioia immensa.
A presto
Ivy
Riesci ancora a farmi scendere le lacrime. Grazie
Complimenti vivissimi per la grande impresae per lo scopo di essa. Il sostegno per i bambini.