Meraviglia e fatica. Buona la prima di In Extremis!
Se mi chiedeste cosa mi ha colpito di più in questa prima tappa, vi direi sicuramente la meraviglia e la fatica del percorso.
Wow! Dovreste vedere coi vostri occhi (e un pò lo state facendo facendo attraverso il mio Instagram) che posto meraviglioso e aspro è la Norvegia. Per questo motivo vorrei dedicare un elogio alla meraviglia e alla fatica, due elementi fondamentali di questa mia prima tappa norvegese.
La meraviglia è l’emozione che ci coglie quando siamo testimoni di qualcosa di straordinario e di sorprendente.
È ciò che ha alimentato la mia curiosità in questi tre anni di attesa e mi ha spinto ad esplorare ancora più a fondo i miei limiti, umani e sportivi. E’ la stessa meraviglia che mi spinge a chiedermi: “Chissà domani cosa mi riserverà?!”. Ho appena finito la mia prima tappa, ma la mia mente è già proiettata al domani e mi spinge a voler raggiungere altri e inesplorati limiti.
Ma accanto alla meraviglia, c’è anche la fatica.
La fatica, per lo sforzo e per il sacrificio. Per fortuna il mio team è sempre accanto a me, ma devo ammettere che i 1.200 metri di D+ corsi oggi, si sono fatti sentire. Ma è attraverso la fatica che in questi anni di imprese ho imparato l’importanza della perseveranza e della determinazione. E quando ci sforziamo per raggiungere un traguardo, sperimentiamo un senso di realizzazione e soddisfazione, che va oltre la semplice gratificazione immediata. La fatica ci insegna il valore dell’impegno e in questi anni mi ha aiutato a diventare più resiliente, rendendomi più forte e più capace di affrontare le difficoltà che ho incontrato lungo il cammino.
Fatica e la meraviglia sono legate in un ciclo virtuoso. La fatica ci spinge ad andare avanti, ad affrontare le difficoltà e a superarle, e quando lo facciamo, sperimentiamo la meraviglia dei nostri successi. La meraviglia, a sua volta, alimenta la nostra curiosità e la nostra passione, spingendoci a fare ancora di più e a superare ulteriori sfide. Questo ciclo ci aiuta a crescere come individui e a progredire, realizzando il nostro pieno potenziale.
Quindi, grazie alla meraviglia e grazie alla fatica!
Oramai è sera. Gli occhi sono stanchi. Domani mi aspettano altri chilometri, sicuramente altra meraviglia e ancora tanta fatica.